sabato 12 gennaio 2013

"L' UTOPIA" di un Presidente: "Pepe" Mujica

In un mondo in cui si rincorrono il potere e i suoi eccessi, dove un Italia allo sbando, schiava di un'economia capitalistica, non riesce a porre le basi per un governo degno di questo nome, dove mentre un popolo piange il suo Presidente, "le grandi voci" non discutono sull'operato, ma giudicano secondo la legge del più forte, esiste l'esempio di un uomo che, pur ricoprendo la carica di maggior prestigio politico del suo Paese, non insegue i falsi miti della finanza, ma rimane ancorato all'importanza delle scelte quotidiane.

José Alberto "Pepe" Mujica Cordano.

Voce controcorrente da sempre,  José Alberto "Pepe" Mujica Cordano, Presidente dell'Uruguay, ai tempi della dittatura di Jorge Pacheco Areco, fu leader del movimento di liberazione Tupamaros, organizzazione radicale marxista ispirata alla Revolución cubana; arrestato poco prima del colpo di Stato, sconta circa 15 anni di carcere nella prigione di Punta Carretas, ne esce nel 1985 grazie all'emanazione di una legge che concede l'amnistia per tutti i reati politici e militari compiuti dal 1962. Protagonista di un percorso politico caratterizzato da una grande umanità, la vicinanza e il dialogo con la gente comune  e il prodigarsi in prima persone per le cause sociali gli varranno, infatti, la simpatia e l'appoggio del popolo che lo porteranno a vincere le elezioni presidenziali il 1 Marzo 2010.

Vegetariano, amante degli animali e convinto fautore della sostenibilità, vive in campagna a Rincón del Cerro, nella periferia di Montevideo, coltivando il suo orto e conducendo una vita frugale.

Per il suo lavoro alla guida del paese Mujica percepisce uno stipendio di 12.000 dollari al mese, di cui devolve ben il 90% a favore di Organizzazioni Non Governative e persone bisognose, non gode per scelta di nessuno di quei privilegi presidenziali che considera solo uno spreco di denaro pubblico e l'unico bene effettivamente in suo possesso è un vecchio Maggiolino degli anni '70.

Per tutte queste sue "anomalie" viene definito dai media come "il Presidente più povero del Mondo", etichetta che a Mujica sta ben stretta. “Mi chiamano il presidente più povero, ma io non mi sento povero. I poveri sono coloro che lavorano solo per cercare di mantenere uno stile di vita costoso, e vogliono sempre di più. E’ una questione di libertà. Se non si dispone di molti beni allora non c’è bisogno di lavorare per tutta la vita come uno schiavo per sostenerli, e si ha più tempo per se stessi”. Convinto delle sue scelte, sostiene infatti che, in un Paese come il suo, dove ci sono più pecore che abitanti, dove la maggior parte della popolazione vive davvero con molto poco, non è affatto necessario concedersi il lusso di un inutile stipendio milionario, ritrovandosi schiavi di un'economia volta al più bieco consumismo.




"...povero non è colui che tiene poco, ma colui che necessita tanto e desidera ancora di più e più." 
 Pepe Mujica

Fonti foto: Web
ecoV